STRADA MANGIANDO
street food e non solo

5 milioni di euro per rilanciare FICO il parco agroalimentare di Bologna

Cinque milioni di euro per rifondare Fico e tornare a primavera con una versione nuova del parco agroalimentare. Con una novita' sostanziale rispetto al passato: l'ingresso a Eatalyworld non sara' piu' gratuito, ma si paghera' un biglietto. Il rilancio della 'disneyland' bolognese del cibo e' scritto nel piano triennale messo a punto dal nuovo amministratore delegato, Stefano Cigarini, e dal Fondo Pai-Parchi agroalimentari italiani Comparto A, gestito da Prelios Sgr, e sottoscritto da oltre 25 investitori, compreso il Centro agroalimentare di Bologna. I lavori di trasformazione del parco (che dovrebbe chiudere il 2020 con perdite prossime ai tre milioni di euro) sono appena partiti e porteranno modifiche sostanziali nel lay out e nella modalita' di fruizione della struttura, funzionali anche a un diverso approccio di marketing e commercializzazione, a partire proprio dall'introduzione di un biglietto di ingresso.

 L'obiettivo del nuovo management e' arrivare al termine del triennio “con risultati positivi e un nuovo piano di sviluppo e crescita del parco”. Costretto a chiudere i battenti per l'emergenza covid, Fico riparte con un nuovo cda presieduto da Tiziana Primori, con le new entry di Stefano Dall'Ara, direttore delle partecipate di Coop Alleanza 3.0, e Nicola Farinetti per Eataly. “Il nuovo Fico sara' un parco tematico che stimola i cinque sensi e coniuga passione per il cibo e divertimento, dove ogni visitatore potra' vivere esperienze memorabili: momenti di gioia per i bambini, di scoperta per gli adulti, di contatto con l'eccellenza del cibo italiano, programmi educativi per le scuole e possibilita' di coniugare business e relax per convegnisti e mondo degli affari”, spiega Cigarini, che ha una lunga esperienza nel settore dei parchi di divertimento. “Idealmente, riapriremo il primo giorno dopo la fine dell'emergenza covid: ipotizziamo di essere pronti per Pasqua”, assicura il manager chiamato a salvare un progetto che stentava a decollare. Il parco, in questa versione aggiornata, si sviluppera' su 100.000 metri quadrati, con grandi scenografie che lo divideranno in sette aree a tema, alle quali si aggiunge il Luna Farm, con giostre e attrazioni. Confermato il ruolo delle aziende dell'agroalimentare presenti nella struttura che offriranno ristorazione, street food, prodotti e produzione dal vivo. 
“Il nuovo piano industriale ha visto il coinvolgimento attivo di tutti gli azionisti e degli operatori del Parco, che hanno fatto tesoro dei punti di forza e di debolezza evidenziati nei primi due anni di attivita'”. Assicura Primori. “Il futuro di Fico potra' contare su cinque milioni di euro di nuovi investimenti: vogliamo sostenere con entusiasmo e nuovi capitali un progetto che resta tra i piu' innovativi e originali, per valorizzare l'enorme patrimonio agroalimentare italiano. La pandemia ci ha costretto a un ripensamento radicale, ma ripartiremo per fare ancora meglio”, aggiunge la presidente. “Fico e' un grande patrimonio nazionale con prospettive europee e internazionali: un unicum, di cui la citta' di Bologna puo' essere orgogliosa e che sara' la punta di diamante della rinascita della citta' del cibo. Questa terribile pandemia non deve fermare la nostra voglia di immaginare e costruire il futuro fin da adesso”, dice Dall'Ara. “Consideriamo questa impostazione coerente con il progetto di narrare, intrattenendo, la meraviglia della biodiversita' italiana, orientata verso il rispetto della storia e della terra e ci auguriamo che si possano riprendere al piu' presto i corsi per i bambini e i ragazzi delle scuole, capaci di formare nuove sensibilita' verso l'apprezzamento delle ricchezze del nostro Paese”, commenta Nicola Farinetti.