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street food e non solo

Agroalimentare si punta su delivery ed e-commerce. Ecco le nuove tendenze

Guardare oltre il Covid per disegnare i possibili scenari futuri dell'agroalimentare italiano. Nell'annuario dell'agricoltura italiana del Crea vengono messe in luce alcune tendenze, nate in questo 2020 di pandemia che così tanto ha pesato anche sull'agroalimentare, ridefinendo pesi e protagonisti, che probabilmente si radicheranno nel 2021. Tendenze di acquisto e consumo, modalità nuove di offerta, ma anche nuove abitudini alimentari degli italiani. Guardando alla domanda di prodotti agro-alimentari sul mercato interno, si consolidano importanti modifiche nei comportamenti di acquisto e di consumo degli italiani che hanno avuto effetti principalmente sui prodotti deperibili, su quelli destinati alla ristorazione (vini di pregio) e ai bar e pasticcerie (ortofrutta e grassi), su quelli con forte connotazione territoriale destinati al turismo, modificando la composizione del paniere di acquisto. 

Ad esempio, l'incremento delle richieste di food delivery è ormai strutturale: secondo la Fipe gli esercizi di ristorazione che si sono attrezzati per offrire il servizio sono triplicati in pochi mesi. L'e-commerce alimentare ha raggiunto livelli di crescita esponenziali su base annua, stimati per la GDO pari a circa +40%, che portano l'incidenza di questa modalità di vendita all'1% del totale alimentare. Sul fronte dei consumi, un'Indagine condotta dall'Osservatorio CREA sulle eccedenze, sui recuperi e sugli sprechi alimentari evidenzia che la quarantena ha parzialmente modificato anche le abitudini alimentari della popolazione italiana. Viene dedicato maggior tempo alla cucina, ma i consumi non vanno necessariamente nella direzione di favorire la Dieta Mediterranea: il 60% degli intervistati presenta un basso valore dell'indice di mediterraneità delle scelte alimentari, anche se alcuni dati sono interessanti. 
A fronte dell'aumento del consumo di comfort food, in particolare per quanto riguarda i dolci, si è constatato anche un aumento del consumo di frutta, verdura e soprattutto legumi. L'Annuario dedica anche un'analisi specifica agli sprechi alimentari, indagando sulla gestione degli avanzi di cibo: una larga maggioranza del campione esaminato (83%) si è dichiarata attenta e capace in merito alla capacità di gestione, conservazione e consumo degli alimenti acquistati in eccesso.