In Sicilia il contributo dell’agroalimentare al Pil è pari al 5,3%. Il numero di imprese attive nel Food & Beverage è pari a 7.844 (dati al 30 giugno 2018) e il valore dell’export è pari a circa 1,2 miliardi di euro.
Anche in Sicilia è stata la domanda estera a sostenere il settore: le esportazioni sono cresciute in dieci anni del 68%, con un tasso medio annuo del 4,8%: il contributo maggiore è venuto dal F&B, le cui vendite all’estero sono aumentate del 73% contro il 63% dell’agricoltura. Sono alcuni dei dati rilevati dall’Industry Book, analisi condotta dal Corporate Marketing di UniCredit sulla base di dati macroeconomici e analisi di bilancio delle imprese, presentato oggi a Catania nel corso del Forum delle Economie Agrifood, organizzato da UniCredit, per stimolare il confronto e individuare strategie di sviluppo coinvolgendo associazioni di categoria e, soprattutto, aziende del comparto e buyer stranieri. I mercati di sbocco dell’export sono in aumento ma ancora troppo concentrati: i primi quattro (Francia, Germania, Stati Uniti e Svizzera) assorbono infatti oltre il 50% dell’export totale. La Sicilia è la prima regione italiana per superficie agricola dedicata al biologico (427.294 ettari su totale nazionale 1.908.653) e numero di operatori (11.626 su totale nazionale di 75.873). L’incidenza percentuale delle superfici biologiche sul totale delle superfici coltivate supera il 30% (31,1% contro una media nazionale del 15,4%). “Il settore agroalimentare sta vivendo un trend di sviluppo – ha sottolineato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit -. Partendo dal dialogo costante tra le parti, nato per comprendere meglio le esigenze e trovare insieme le soluzioni più idonee, UniCredit si propone come partner di riferimento per sostenere gli imprenditori del settore”