I pop-up restaurant sono ristoranti che si animano dal nulla. Sono locali temporanei, un po’ come gli outlet di abbigliamento che aprono e chiudono nel giro di un paio di mesi. locali temporanei che durano qualche settimana e poi svanisconoDa tempo stanno spopolando soprattutto all’estero. Negli ultimi 5 anni la tendenza ha conquistato l’Italia, rendendo librerie, gallerie d’arte, negozi e lidi balneari, terreni di conquista ideali per chef e imprenditori alla ricerca di nuovi luoghi da reinventare con la propria arte. I pop-up restaurant nascono per promuovere la carriera di un aspirante cuoco, testare l’idea commerciale di un locale prima del lancio sul mercato o raggiungere la propria clientela in un luogo diverso. Regola principale: la temporaneità. Ecco i pop up restaurant che animeranno l’estate italiana 2020.
- Bentoteca (Milano). Siamo in via San Calocero, 3. Ai fornelli c’è sempre Yoji Tokuyoshi, che per l’estate 2020 ha voluto offrire ai suoi clienti il classico bentō giapponese. Il progetto è stato sviluppato sia all’interno di un wine bar che all’esterno, con delivery e asporto. Il bentō è consegnato rigorosamente freddo (o caldo durante l’asporto, ma solo su richiesta). Bastano 2 minuti per recuperare il gusto protetto dai chicchi di riso giapponese. Da non perdere: il katsusando di lingua di vitello, il piccione ubriaco, l’iwashikatsu. Il tutto abbinato a vini naturali e sake.
- Uovo di Seppia Mare (Licata, Agrigento). Siamo sulla spiaggia di San Leone, a Licata, in provincia di Agrigento. Chiuse le porte di La Madia, è qui che Pino Cuttaia ha deciso di traslocare per l’estate. Fino a fine settembre sarà il tempo del pop up Uovodiseppiamare. Ospiti del lido Miramare, questa bottega-laboratorio è la parantesi marina che Cuttaia si concede per l’estate. Ispirato dai ricordi di famiglia e dai grandi prodotti del territorio, Uovodiseppiamare è anche bottega per l’acquisto di prodotti confezionati in laboratorio. Menu ballerino, soggetto all’offeta quotidiana del territorio. Da non perdere: il Polpo a strascinasale.
- DaV Cantalupa (Brusaporto, Bergamo). Accanto a Da Vittorio, che ha riaperto il 21 maggio, la famiglia Cerea ha dato il via a un pop up restaurant a bordo piscina. DaV Cantalupa è spuntato negli spazi esterni della dimora e avrà vita fino al 30 settembre. Protagonisti del menu saranno la pizza, vera novità della proposta della famiglia Cerea e il barbecue. Si potrà scegliere tra filetto di vitello o di manzo, ma anche tra cube roll e Wagyu, galletto di Bresse o costate. Perfetto per una cena infrasettimanale o per un pranzo durante il weekend.
- Il menu temporaneo pop-up di Reale (Castel di Sangro, L’Aquila). Anche un tre stelle Michelin può scegliere la strada del pop up. È quello che ha fatto Niko Romito. Per un mese, dal 2 luglio al 2 agosto, chi andrà nello splendido monastero del Cinquecento a Castel di Sangro, troverà un solo menu degustazione, 20 Reale 20. Con 15 piatti si ripercorrerà la storia del ristorante dal 2000 al 2019. Un’esperienza temporanea che è anche un tuffo in un linguaggio gastronomico tutto nuovo.
- Hostaria in Certosa (Venezia). Per il suo progetto pop up il gruppo Alajmo si è ispirato agli yacht. Sull’Isola della Certosa, a Venezia, è nata l’Hostaria. Aperto 7 giorni su 7, dalle 9 a mezzanotte, questo è un vero e proprio attracco. Si può arrivare qui la mattina e trascorrerci tutta la giornata, dalla colazione alla cena, con gelato soft nel pomeriggio e lo spritz lagunare d’ordinanza.
- Perbellini pop-up (Verona e Bovo Marina). Giancarlo Perbellini ha riacceso i motori con due progetti: un bistrot di pesce in Sicilia, Locanda Perbellini al Mare, e Giancarlo Perbellini Pop Up, a Verona. Il temporary restaurant nasce dalla voglia matta di cucinare. Qui lo chef si diverte a sperimentare insieme alla sua brigata. La parola d’ordine è libertà. Si apre a pranzo e ci si prolunga con un momento cocktail o grandi bollicine a tarda sera. Il menu sarà disponibile in tre versioni, da 3 / 4 / 5 portate, a 65, 80 e 95 euro. Si chiamerà Oggi e sarà legato alla materia prima di giornata.
- ViVa La Terrazza (Manerba del Garda). Viviana Varese riparte dal Lago di Garda e da una terrazza. ViVa la Terrazza è un’osteria contemporanea, che vive di piatti nati dalla contaminazione tra passato e presente. Dopo aver condiviso ricette in video e aver continuato a cucinare e a consegnare a domicilio, ecco tornare Varese con il suo Spaghettino in brodo di pesce affumicato o il Risotto al cacio con sette pepi e limone di Amalfi.
- Berton al Lago (Torno, Como). Siamo sul Lago di Como e non per un progetto temporaneo, ma consolidato, che d’estate impreziosisce l’Hotel Il Sereno. Berton al Lago ospita lo chef Raffaele Lenzi con tre menu degustazione: Contrasti, Radici Tuberi e Vegetali, Fidarsi. Qui è possibile spendere i restaurant bond lanciati da Andrea Berton durante il lockdown. Con il Gourmet Escape by Il Sereno si può accedere a un menu degustazione di 7 portate, che potrà essere acquistato al costo di 150 euro e sarà valido per due persone.
- La Griglia di Varrone (Pietrasanta, Lucca). Le porte della Griglia di Varrone rimangono chiuse a Milano. La stagione estiva di Pietrasanta, in provincia di Lucca, sarà però infuocata dai suoi piatti. Il progetto pop up spunta in Versilia, dove i turisti potranno accomodarsi in un ampio dehors di oltre 200 mq. La formula sarà identica a quella che gli habitué hanno imparato ad amare a Milano. Carni pregiate, sfiziosità, servizio accurato e naturalmente il fuoco.
- Taglienti (Santa Margherita Ligure, Genova). I gossip dicono che Luigi Taglienti abbia scelto Santa Margherita Ligure per il suo pop up. Lo chef stellato potrebbe aprire un ristorante all’interno dei Bagni La Valletta del gruppo Ten Beach. Si tratterebbe comunque di una soluzione temporanea, tutta da confermare.
- Ammare (Sampieri, Ragusa). Terrammare bissa l’idea dell’estate 2019, riaprendo Ammare. Siamo a Sampieri, in provincia di Ragusa. Dal 25 giugno il gruppo composto dal maestro siciliano Peppe Barone e Stefania Lattuca, sono partiti con la seconda stagione del progetto. La proposta si basa su una cucina di mare contemporanea e gourmet, da gustare in riva al golfo di Sampieri. Anche il design del locale riprende interamente il fluttuare delle onde: la struttura è realizzata con delle assi bianche si aprono sul mare circostante e ricordano un’imbarcazione che naviga sul mare siciliano. L’obiettivo: essere tutt’uno con il mare. Tra i piatti da non perdere il c’è il Girotonno che, come suggerisce il nome del piatto, consiste in un vortice di tonno presentato a tartare, a tataki e a sashimi.
- Wunderkammer (Castel Gandolfo, Roma). Lo chef stellato Marco Martini ha trovato rifugio in un luogo dove l’ispirazione tropicale si fonde con l’amore per il vintage. Qui, tra cocktail esotici e dj set, lo chef ha trovato uno spazio per cucinare pranzi e cene sulle sponde del Lago di Castel Gandolfo.