Dopo la dieta Mediterranea Patrimonio Unesco e la cucina italiana candidata a diventarlo nel 2023, AVASIM-MAMASEEDS rilancia la sua proposta di tutela del Made in Italy dei semi, riaccendendo i riflettori sull’attuale lacuna di tutela normativa di questo settore di importanza cruciale per l’Italia.
Quello degli antichi semi italiani, è infatti un immenso settore, che comprende le varietà vegetali originarie del nostro Paese, in quanto qui nate o storicamente presenti come il grano, le brassicacee, gli ortaggi, la frutta, i vitigni, e le erbe officinali ancora coltivate grazie al lavoro di contadini e agricoltori custodi, che le hanno tramandate di generazione in generazione, mantenendole nella loro purezza originaria. Un patrimonio di inestimabile valore da salvaguardare, che coinvolge aspetti non solo tecnico-scientifici, ma anche sociali ed etici. Perché si tratta di una filiera, quella della coltura, che è legata a doppio filo alla qualità, alla storia di luoghi unici, ai saperi e alle tradizioni contadine, e quindi alla cultura identitaria del Paese.
AVASIM, Consorzio fondato da Slow Flow srl, è da anni impegnata in azioni divulgative e attive a favore delle antiche sementi italiane, accogliendo e aggregando tutti gli attori delle filiere agroalimentari che, a diverso titolo, proteggono e diffondono gli antichi semi a partire dai grani antichi; svolgendo attività di ricerca, promozione e diffusione della conoscenza, delle caratteristiche, delle proprietà e dei benefici, nonché dei metodi e dei sistemi produttivi per creare filiere sostenibili, tutte aggregate sotto il simbolo del soffione oro M’AMA.SEEDS. AVASIM è anche partner del Parco dell’Anima, un’oasi di biodiversità e rigenerazione e di One Sky Academy (OSA), con cui collabora, per promuovere la costituzione di un corso di Laurea in agricoltura, arte, design e altri studi per la salute del Pianeta.
Nella convinzione che l’heritage seeds economy abbia il potenziale, a oggi in larga parte ancora inespresso, AVASIM, attraverso un comitato tecnico-scientifico multidisciplinare, formato da docenti universitari e professionisti di varie discipline, tra cui il diritto, sta da tempo studiando e promuovendo una proposta di legge con l’obiettivo di riconoscere e qualificare la natura originaria ed autoctona delle antiche sementi, – quello che AVASIM ha denominato il MADE IN ITALY DEI SEMI – proteggerle da fenomeni di “italianità” fittizia e, in quanto patrimonio della collettività, dalla possibilità di brevettazione. Una norma che protegga e indirizzi non solo il processo di trasformazione enogastronomico in atto in Italia, ma ciò che vi è alla base: i semi autoctoni italiani, cioè non solo coltivati in Italia, ma portatori certi della cultura e tradizione italiana.
La proposta legislativa è volta ad ottenere un quadro normativo d’insieme, che permetta (oltre che di qualificare l’originarietà del seme antico e proteggerlo) l’ingresso dei semi antichi all’interno del Patrimonio culturale nazionale nell’accezione di beni culturali, fondamentali della tradizione agroalimentare italiana.
In quest’ottica, una possibilità è data dalla recente riforma dell’articolo 9 della Costituzione: “Si tratta in definitiva di un caso tipico, in cui un importante segmento del patrimonio nazionale colturale e culturale chiede immediato riconoscimento e protezione da parte del legislatore, anche in attuazione della recente modifica dell’art. 9 della Costituzione, nel quale, alla tradizionale tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione, si aggiunge la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni” affermano gli avvocati Alessia Montani e Fabrizio Luciani, fondatori di AVASIM.