Trent’anni di autenticità, trent’anni di stile enologico e produttivo entrato nel cuore di migliaia di appassionati winelover: un traguardo importante per il Santagostino di Firriato, nome di spicco della storica azienda vitivinicola nelle sue declinazioni Santagostino Bianco e Santagostino Rosso, elogiati unanimemente dentro e fuori i confini della Sicilia. Dalla tenuta di Baglio Sorìa, nell’agro trapanese, i primogeniti di una realtà che ha contribuito in modo determinante alla rinascita e al rilancio della viticoltura dell’isola.
Da una parte un blend di Catarratto e Chardonnay, dall’altra un blend di Nero d’Avola e Syrah: il connubio tra un vitigno autenticamente siciliano e uno internazionale che vendemmia dopo vendemmia ha saputo incarnare l’anima della Sicilia, distinguendosi nel panorama vinicolo per piacevolezza e raffinatezza. Il Santagostino Bianco riempie il calice di sensazioni fruttate che ricordano la pesca, il melone e l’ananas e che ben si accompagnano a essenze di fiori di campo, nocciola e vaniglia; il Santagostino Rosso è ricco di nuance di marasca, frutti di bosco, rabarbaro, chiodi di garofano, erbe aromatiche e prugna che si intrecciano a sentori di liquirizia e foglie di tabacco.
Un percorso trentennale in uno degli angoli più affascinanti dell’isola, dove con sapienza la Famiglia Di Gaetano ha legato innovazione e tradizione per esaltare il valore della natura. La brezza del mare seduce i grappoli dei vigneti allevati su terroir caratterizzati da suoli di argilla e marne rosse, accarezzati dal vento, in uno scenario naturale identitario da cui nascono il Santagostino Rosso e il Santagostino Bianco, due vini autentici, generosi, dall’equilibrio che caratterizza lo stile Firriato.
“Santagostino è identità, instancabile passione, fedele a sé stesso da oltre 30 anni. – spiega Irene Di Gaetano, titolare di Firriato– Il Nero d’Avola incontra il Syrah, il Catarratto lo Chardonnay, in un vero atto d’amore tra uve autoctone e varietà internazionali che ha generato un’etichetta diventata icona di Firriato e che continua a conquistare appassionati in ogni parte del mondo: da New York a Tokyo, da Mosca a San Paolo e in tutta Europa”.
Metodo, territorio, fierezza e dedizione sono elementi imprescindibili per un successo inarrestabile suggellato negli anni dagli apprezzamenti della più autorevole critica internazionale: per due volte nella Top 100 di Wine Spectator, 94 punti Robert Parker, 92 punti James Suckling, tre volte Tre Bicchieri del Gambero Rosso e 92 punti Wine Enthusiast Best Buy.