STRADA MANGIANDO
street food e non solo

A cena con Montalbano,Parigi omaggia Andrea Camilleri nel centenario della nascita

A cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri, anche Parigi celebra una figura di spicco della cultura nazionale e della letteratura contemporanea. Mercoledì 19 marzo la School Public Guillaume Tirel ospiterà A cena con Montalbano, la serata promossa dall’Accademia Italiana della Cucina, associazione attiva nel mondo per tutelare la cultura della civiltà della tavola, nelle sue espressioni più vive e pregiate. Un’iniziativa all’insegna della sicilianità, delle sue eredità immateriali e indelebili, e che ha visto il fattivo supporto di due realtà vitivinicole che da sempre incarnano l’anima coraggiosa e resiliente dell’isola: Duca di Salaparuta Florio.

Celebriamo un autore geniale, un simbolo dell’identità siciliana, e senza la visione e il sostegno di Laura Giovenco Garrone, delegata dell’AIC, delegazione Parigi Montparnasse, tutto questo non sarebbe stato possibile – ha sottolineato Roberto Magnisi, Direttore delle cantine Florio Duca di Salaparuta –. L’appuntamento del 19 marzo non è una semplice cena, è un’opportunità di racconto che diamo a noi stessi fuori dai nostri confini, guardandoci negli occhi, restando in ascolto, e dove il buon cibo e il buon vino diventano il linguaggio più autentico”.

Eccellenze agroalimentari della Sicilia, Regione Europea della Gastronomia 2025, e i vini DOC delle storiche cantine Florio e Duca di Salaparuta arricchiranno il ristorante Asterie del più importante liceo alberghiero di Francia, dove a partire dalle ore 19.30, prenderà il via un banchetto di prim’ordine sulle tracce di un uomo eclettico e poliedrico, che con il carisma delle sue storie ha portato l’isola oltre confine; tra le più iconiche quelle legate al Commissario Montalbano, il poliziotto di Vigata che, indagine dopo indagine, tira fuori il meglio e il peggio di una terra immaginaria, ma comunque vera e non tanto estranea alla nostra, protagonista di un menù pensato appositamente per l’evento.

Vivaci bollicine e l’essenza panormita dello sfincione saranno il biglietto di ingresso per un’experience sensoriale indimenticabile, promessa a una platea di commensali d’eccezione, tra istituzioni, imprenditori, avvocati, professori; fra i presenti anche Luca Sabbatucci, Ambasciatore d’Italia presso l’OCSE, Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea, Roberto Ghin, preside della School Public Guillaume Tirel, Flavia Buzzetta, presidente della Fondazione Hausbrandt, Sergio Cremona, presidente di Couverdure, Giulia Becuzzi Dirigente Barilla, e naturalmente lei, Laura Giovenco Garrone, delegata dell’AIC, delegazione Parigi Montparnasse.

Sulla scia dei sapori e delle memorie di Vigata si comincerà con i tradizionali arancini di Montalbano, buoni come quelli preparati dalla cameriera Adelina, e sarde a beccafico, per le quali il Commissario avrebbe fatto carte false nel “Ladro di Merendine”. Un antipasto sfizioso che verrà accompagnato dai sentori agro-marini di un altro figlio del Mediterraneo, il Marsala Vergine, un’interpretazione suadente e profondamente salina del più noto vino liquoroso italiano nel mondo.

A seguire un altro piatto degno dell’Olimpo, la pasta ncasciata, la preferita del Commissario Montalbano, tanto da comparire anche nella serie televisiva a lui dedicata. Ragù, melanzane fritte, caciocavallo, pecorino e uova sode per una portata ricca, nutriente, emblematica nei pranzi della domenica siciliana e che, nel salotto gastronomico parigino della School Public Guillaume Tirel, verrà esaltata dai profumi del Nero d’Avola, alleggeriti dal Merlot che ne ingentilisce anche il gusto. In una sola parola: Triskelè, un blend raffinato di due vitigni diversi ma complementari, che ben rappresentano il calore della Sicilia.

La celebre cantina di Casteldaccia si intrattiene a tavola e sfoggia il simbolo del rinascimento dell’enologia siciliana, il Nero d’Avola in purezza, fresco e verticale, con un tannino dolce ed avvolgente: al Duca Enrico, nell’annata 2020, l’onere di accompagnare ‘di persona personalmente’ un falsomagro, i brusciuluni di carne della signora Fazio, battuto di manzo sottile che avvolge un vizioso ripieno di uovo sodo, salame e pecorino a pezzetti. Immancabile poi la degustazione della caponatina, preparata rigorosamente secondo la ricetta di Adelina, il Ragusano DOP, formaggio piacevolmente piccante, e dell’insalata di finocchi arance, nel segno di una genuinità rurale.

A cena con Montalbano non poteva che chiudersi in dolcezza, con i gioielli della pasticceria siciliana, e quindi con un fragrante cannolo di ricotta (di pecora), la pasta reale al pistacchio, la crispella di San Giuseppe e l’intramontabile cioccolato di Modica; una delizia continua che fa scrusciu di felicità fino all’ultimo boccone, e che con l’aromaticità e l’eleganza del Marsala Semisecco Florio diventa un naturale prodigio dei sensi.

“Siamo una terra da sorseggiare, gustare, da amare – conclude Roberto Magnisi –. Siamo la Regione Europea della Gastronomia 2025, un grande riconoscimento che vorremmo onorare con un vero e proprio progetto di esperienza: organizzare stabilmente nei nostri spazi pranzi o cene con Montalbano, dove la civiltà del convivio familiare nel segno di un grande scrittore come Andrea Camilleri – nel centenario della nascita – diventa fonte di un nutrimento intimo, un momento per ritrovare se stessi attraverso la bellezza della parola, del paesaggio e dei luoghi, e soprattutto l’identità della nostra cucina, un patrimonio straordinario, oggi più che mai conosciuto e riconosciuto nel mondo”.

Fedele ai suoi valori, l’AIC si fa quindi promotore di una serata speciale, fatta di sguardi e condivisioni, istinti e istanti, lontani dalle questioni ‘urgentevolissime’ del quotidiano vivere. Per Andrea Camilleri è un gioco tinto quello dei ricordi, ma non in questo caso. Si gioca con immagini, colori e l’espressione più profonda della cultura di un’isola meravigliosa, e lo si fa omaggiando uno scrittore che con la sua creatività e il potere della parola ha saputo trasmettere la luce della sua terra in ogni dove.