L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19 ha svolto un ruolo fondamentale nella crescente adozione di uno stile di vita green e salutista in Italia, come evidenziato dai dati record sui consumi domestici di alimenti biologici, che hanno raggiunto la cifra di 3,3 miliardi di euro nel 2020. Questi dati sono stati comunicati dalla Coldiretti, basandosi su dati Ismea, che ha anche annunciato positivamente l’introduzione di un marchio italiano per i prodotti biologici, secondo un disegno di legge sull’agricoltura biologica. Questa futura possibilità di riconoscere i prodotti biologici di origine nazionale contribuirà a rafforzare il marchio made in Italy e la leadership del paese in questo settore. Attualmente, l’Italia è il primo paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nell’agricoltura biologica, con il 15,8% della superficie agricola utilizzata a livello nazionale.
Le regioni del mezzogiorno d’Italia sono particolarmente attive in questo settore, con la Calabria al primo posto con il 36,4% dei campi utilizzati (terza per superficie con 208.000 ettari), seguita dalla Sicilia con il 26% (prima per superficie con 370.000 ettari) e dalla Puglia con il 20,7% (seconda con 266.000 ettari). L’aumento dell’importazione di prodotti biologici da paesi extracomunitari rende ancora più urgente la necessità di distinguere i veri prodotti biologici made in Italy. Le importazioni sono aumentate del 13,1% rispetto all’anno precedente, con un totale di 200 milioni di chili, di cui un terzo proviene dall’Asia. Questo richiede anche un rafforzamento dei controlli sui prodotti biologici importati che potrebbero non rispettare gli stessi standard di sicurezza dei prodotti europei.
Simone Scarso