E' di circa 706 milioni il valore del mercato del food delivery in Italia nel 2020. La crescita ammonta al 19% sul 2019, secondo lo studio dell'Osservatorio e-commerce B2c del Politecnico di Milano e di Netcomm. Secondo l'Osservatorio Nazionale di Just Eat, il 2020 ha rappresentato per il mercato del digital food delivery un anno di svolta con una crescita che lo ha portato a rappresentare tra il 20% e 25% dell'intero settore del domicilio e ad affermarsi anche come essenziale agli occhi degli italiani. Nei mesi di lockdown il mercato ha visto anche un'importante espansione e il rafforzamento della presenza territoriale arrivando a servire il 100% delle citta' con piu' di 50.000 abitanti e il 66% degli italiani (circa 40 milioni di persone). Nel 2019 il servizio copriva il 97% del territorio.
Considerando i singoli comuni, nel 2020 il 16% e' coperto da almeno un servizio di consegna di cibo pronto a domicilio (era il 6,5% nel 2019). I player del settore stanno attivando nuovi servizi di food delivery non solo nelle citta' piu' densamente popolate, ma anche nei centri piu' piccoli, con l'obiettivo di raggiungere un numero sempre piu' importante di potenziali clienti (rispetto al 2019, sono 735 i nuovi comuni ad essere coperti dal servizio). Mancano invece nel settore dell'asporto stime piu' dettagliate sul peso delle singole citta', ne' su quanto la vendita di piatti d'asporto consenta di recuperare introiti persi a causa della chiusura degli esercizi per l'epidemia di Covid. A titolo d'esempio, fa sapere Confcommercio, a Milano la perdita giornaliera di incassi per bar e ristoranti e' di circa 11 milioni di euro.