In Italia, specialmente in Sicilia, l’inizio dell’estate indica anche l’arrivo di nuovi frutti tipici e di stagione, ottimi soprattutto per la colazione o la merenda e davvero molto dolci. Oltre alle perette, alle pesche, alle prugne o agli altri ancora comunemente coltivati e prodotti in proprio, i gelsi neri sono sicuramente tra i frutti estivi più amati.
Secondo alcune fonti storiche, la sua coltivazione sarebbe addirittura da datare intorno al 2700 a.C. e – tra le altre cose – in Cina, dove tale produzione è legata alla lavorazione dei bachi da seta. Dalla bachicoltura e dalla diffusione dei gelsi in diverse parti del mondo (Armenia o Mar Caspio, ad esempio) i gelsi sono arrivati anche in Europa per mezzo degli Arabi. Da quel momento ad oggi la produzione dei gelsi, soprattutto di quelli di Sicilia, non si è mai arrestata, anzi è cresciuta esponenzialmente e di pari passo all’altra varietà (i gelsi bianchi).
Discendente dalla famiglia delle Moracee, il cosiddetto “Morus nigra” è infatti un albero longevo (quasi centenario) e molto simile a quello del gelso bianco. I due differiscono principalmente per la foglia e – ovviamente – per il colore del frutto, benché i principi nutritivi siano pressoché i medesimi. Ne esistono, quindi, due varietà: il “Morus nigra” con frutti dal colore violaceo e il “Morus alba” con quelli di color bianco.
Le bacche sono molto carnose sia alla vista che al gusto, risplendendo tra i rami per il loro colore forte e vivace. Tipiche di tale albero sono anche le foglie con il margine dentato o ancora la chioma con rami robusti.
E tu, solitamente, quante ne mangi, stando sotto l’albero in piena estate?