La Sicilia del Gattopardo, per una sera, sarà protagonista a Palazzo Fazio con lo chef Giuseppe Geraci patron del ristorante Modì. L’idea nasce per far rivivere i fasti raccontati nel celebre romanzo di Giuseppe Tomasi da Lampedusa, in un viaggio tra cucina, tradizione, cultura, storia, letteratura e musica, in un contesto di pura raffinatezza. Fil rouge della serata sarà la grande cucina siciliana interpretata dallo chef del Modì di Torregrotta, tra le atmosfere di un tempo. L’appuntamento è per venerdì 27 Dicembre alle ore 20.30 negli antichi saloni di Palazzo Fazio a Barcellona Pozzo di Gotto.
La cena evento ripercorrerà le atmosfere del Gattopardo con le ricette storiche dell’epoca tra i sontuosi tavoli addobbati. Il piatto principe della cena dei Monsù sarà il timballo di maccheroni descritto da Tomasi di Lampedusa con dovizie di particolari (…l’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e cannella che ne emanava…). Molto ricco il menu degustazione che si concluderà con il buffet di dolci tipici della tradizione siciliana e il “Trionfo di gola”.
In abbinamento al menu degustazione ci saranno i vini della storica cantina siciliana Tasca d’Almerita, selezionati dalla sommelier del Modì Alessandra Quattrocchi.
Un evento enogastronomico unico dove anche la musica sarà protagonista con la cantante Lunaspina Caruso che ha partecipato a X Factor 2024.
MENU DELLA CENA
Entrèe
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Tuma all”argentiera
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Ramacchè
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Parmigiana di melanzane
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Caponata “della baronessa di Carini”
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Sarde a beccafico
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Uova ripiene
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Pasticetti
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Schiuma di merluzzo
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Sfincione di S. Vito
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Gateau di “pomme de terre au fromage”
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Consomme’
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Timballo del Gattopardo
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“Aggrassatu” con salsa lattata
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Granita al gelsomino
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BUFFET DI DOLCI
Bianco mangiare
Gelatina al rum
Cassata
mpanatigghhia
Trionfi di gola
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Vini Tasca D’Almerita
PALAZZO FAZIO
Palazzo Fazio, si trova nel centro storico di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), in prossimità dell’incrocio fra le due più antiche arterie cittadine: Via Immacolata e Via Garibaldi. Avviata agli inizi del secolo diciannovesimo, la costruzione del Palazzo fu condotta a termine intorno alla metà del 1800 da Don Vittorio Fazio Salvo dei Baroni di Nasari (1823-1883), del quale sono state recentemente pubblicate le annotazioni epistolari raccolte in viaggio per l’Europa, insignite del premio letterario “Pieve di Toscana”.
Il Palazzo regala l’atmosfera unica delle dimore nobiliari di una volta che è possibile rivivere grazie all’Associazione Culturale Palazzo Fazio, che periodicamente promuove eventi culturali di interesse.
Il piano nobile del “Palazzo Fazio” è caratterizzato da un ampio vestibolo che immette nelle quattro stanze principali, dove sono stati salvati i dipinti originali dell’epoca:
– la sala centrale, dagli splendidi affreschi e dai pregiati rivestimenti delle pareti, che ricorda le atmosfere del film colossal “Il Gattopardo” e pertanto ribattezzata “Sala Angelica”;
– la “Sala Oro”, vero e proprio salotto del Palazzo, che prende il nome dal colore dominante dei decori di pareti e soffitti;
– la “Sala Rossa”, o anche, “Sala del The”, col suo bellissimo divano ad angolo in velluto rosso;
– la “Sala Cenerentola”, così chiamata perché la più lontana dall’ingresso, arricchita dal lampadario del famoso architetto palermitano Ernesto Basile, arredatore di Palazzo Florio.
In tutto il piano si possono ammirare splendidi mobili antichi e pregiate tappezzerie, che conferiscono solennità agli ambienti. Ancor più ampio è lo spazio del piano superiore, cui si accede dalla scala interna in pietra grigia di Novara. Particolarmente suggestiva anche la parte del piano adibita ad “Enoteca”, dove si può gustare il vino prodotto con metodi tradizionali dalla famiglia Pulejo nelle vigne secolari di Santa Lucia del Mela, dotate di un antico palmento.
Costo della cena: 150 € a persona.
È gradito dress code Black Tie.