I vigneti si tingono di rosso e i profumi della vendemmia si diffondono nell’aria: l’autunno è una stagione di cambiamento e di abbondanza e il Novello ne rappresenta il benvenuto. È il vino più contemporaneo per definizione, il primo a nascere dall’ultima vendemmia, ma che si lega a un’antica tradizione, quella basata sul breve processo di fermentazione dei grappoli raccolti alla fine di agosto, che cattura la vivacità dei frutti del vigneto.
Cupido, il novello di Principe di Corleone, è un vino vivace, pronto a portare allegria in ogni calice e a conquistare il palato con la sua freschezza e il suo carattere fruttato. Un brindisi all’autunno che l’azienda siciliana accoglie da oltre 40 anni con questo vino giovane: “la nostra azienda è stata tra le prime in Sicilia ad averne avviato la produzione – racconta Pietro Pollara, agronomo e volto della nuova generazione dell’azienda di famiglia, insieme al fratello Leoluca e al cugino Gaetano -. Per noi si tratta non solo di un vino simbolico, che traccia un bilancio sulla raccolta delle uve, ma anche di un punto di riferimento per winelover affezionati”.
Non si conoscono ancora i numeri della produzione di vino novello legata alla vendemmia 2023. Certo è però che negli ultimi anni questo prodotto enologico è tornato a essere ricercato nel mercato. A confermarlo i volumi del 2022, triplicati rispetto al 2016. Sin dall’inizio Principe di Corleone ha creduto nella sua produzione, ottenendo ogni anno apprezzamenti e riconoscimenti.
La tradizione vuole che l’apertura del vino novello si festeggi a San Martino l’11 novembre, giorno in cui da sempre i contadini tracciano il bilancio di un anno di lavoro con un ultimo sorso d’estate nel cuore dell’autunno. Un appuntamento ricorrente, ma soprattutto simbolico, che se da un lato segna la fine della fermentazione dei mosti appena diventati vino, dall’altro avvia la commercializzazione dei primi vini.
Cupido 2023 di Principe di Corleone si distingue con il suo colore rosso ciliegia dai riflessi violacei e i profumi di frutta rossa al naso. Un gusto fresco e fragrante, apprezzabile anche a una temperatura di servizio leggermente fredda (12 gradi). Il risultato di una vendemmia di ottima fattura, cominciata il 17 agosto con la raccolta dello Chardonnay e conclusasi il 5 ottobre con il Catarratto, che sicuramente conferma le previsioni di calo produttivo ma che registra standard qualitativi d’eccellenza, a conferma dello straordinario potenziale della Doc di Monreale.