Ristotainment”, ovvero ristorazione e entertainment, intrattenimento. E’ uno dei trend emergenti per il 2019.Promo online Vodafone. Passa a FIBRA a 27,90€ al mese, zero vincoli e costi di attivazionePromo online VodafoneVodafone
“Tradizionalmente, in Italia, i ristoratori concorrevano tra loro lavorando su due elementi: prodotto, quindi la cucina, e servizio, la sala. Negli ultimi anni, tra globalizzazione ed evoluzione dei gusti dei consumatori, oggi molto preparati ed esigenti, questi elementi hanno visto affiancarsi due nuove dimensioni che amplificano l’aspetto esperienziale, ovvero l’ambiente e il marketing. Il Ristotainment è quindi l’evoluzione naturale della ristorazione, che punta sempre più a rendere il momento del consumo ai tavoli unico, caratterizzante e irripetibile.”, spiega all’ANSA Lorenzo Ferrari, amministratore di RistoratoreTop
Otto esempi di locali che hanno fatto del Ristotainment la loro identità:
1. Rock Burger , Torino, l’intrattenimento è musica
Rock Burger® nasce nel 2014 dalla volontà e passione dei suoi tre fondatori, i fratelli Ronnie e Marlen Pizzo e Melany Gida, che hanno preso le mura di un piccolo locale torinese e lo hanno reso un tempio del Rock che omaggia tanto le camerette e le sale prove dei giovani rocker sognatori quanto le atmosfere nostalgiche e intramontabili dei mostri sacri del settore. Quella di Rock Burger® è un’esperienza immersiva totale nel percorso di ascesa di una Rock Band da un freddo seminterrato al live nello stadio. Sul piano del cibo, ogni hamburger è una ricetta originale, ribelle e innovativa, che porta i nomi di gruppi che hanno fatto la storia della musica. Ogni panino è studiato perché gli ingredienti siano equamente distribuiti e che quindi non ci sia un morso più speciale di altri, esattamente come avviene per i cultori di una band con le tracce di un album.
2. This is not a sushi bar, Milano, l’intrattenimento è storytelling
Diventata sul finire del 2018 un caso mediatico planetario per aver introdotto il “pagamento in follower” di Instagram, This is not a sushi bar è una catena di sei ristoranti che, fin dalla sua fondazione nel 2007, consegna nelle case dei milanesi il sushi con una propria flotta di rider. Da sempre attenta all’aspetto tecnologico e al mondo digitale, come dimostra lo sviluppo interno di un software per la gestione centralizzata di ordini e dati, Thi is not gode di una forte community di clienti affezionati che quotidianamente legge le storie raccontate attraverso i canali social e le newsletter. Storie di episodi e aneddoti divertenti, di chi lavora nella catena e dei clienti stessi, come una famiglia composta da migliaia di persone, accomunate dal motto della catena: “unconventional sushi for unconventional people”.
3. Hostaria Antica Roma, Roma, l’intrattenimento è storia
In questo ristorante a conduzione familiare con oltre 40 anni di vita alle spalle, tipicità gastronomica e storia del luogo assumono un significato diverso dal solito: la cucina è sì mediterranea, classica, ma con salti nel passato di oltre 2000 anni nella scelta delle materie prime e nella loro lavorazione, mentre il pasto si consuma tra le rovine dell’Antica Roma. L’Hostaria si affaccia infatti sulla Via Appia Antica, tra i ruderi del Castello dei Caetanei e l’ombra maestosa del Mausoleo di Cecilia Metella. Passeggiare nel ristorante o nel suo parco significa fare un viaggio nel tempo, tra flora secolare, reperti archeologici, oggetti e libri antichi. A tavola si possono ordinare gli gnocchi di patate e spinaci alle vongole veraci o un formaggio estrapolato da un poemetto di Virgilio.
4. Maccabei, San Giovanni Lupatoto (VR), l’intrattenimento è una pizzeria travestita da ristorante
L’esperienza è semplicissima ma al contempo dirompente: per quanto riguarda ambiente, servizio e marketing è un ristorante a tutti gli effetti, però il prodotto di punta è uno solo, la pizza. Il suo impasto base di sole farine biologiche macinate a pietra si chiama Bio32, dato che si è arrivati al risultato finale dopo 32 tentativi, e viene fatto lievitare per almeno 72 ore. All’arrivo al locale si è accolti e fatti accomodare da un maitre di sala, quindi si inizia il pasto con un gin tonic aromatizzato a piacere e un bignè alla crema di bufala e pomodorino confit. Al termine del pasto vengono serviti i Cremosi, dolci fatti in casa da Maccabei. Un’esperienza da ristorante tra design curato e piccole attenzioni, in pizzeria.
5. Movie restaurant, Roma, l’intrattenimento è cinema
E’ il primo museo-ristorante a tema cinema, serie tv e anime. L’esperienza parte dal parcheggio, dove il furgone dell’A-Team trasporta i clienti al locale. Questi, una volta all’interno del Movie Restaurant, si ritrovano in un’astronave ispirata al film Alien circondati da statue a grandezza naturale di noti personaggi, da Predator a Goldrake, dai supereroi Marvel a ET. Ai tavoli è possibile gustare diversi piatti della tradizione locale rivisitati, come l’amatriciana ribattezzata “Amatrix”, per chiudere con la Cinepasticceria: una selezione di dessert dedicati al mondo del cinema, realizzati in casa da una “cinepasticcera”. Tra i dolci più richiesti c’è il “Dark Side Tiramisù”, un classico tiramisù che riproduce la battaglia tra il Millennium Falcon e la Morte Nera di Star Wars. Guidato dal giovane e visionario imprenditore Francesco Stramacci, Movie Restaurant si prepara a portare questo format all’estremo, personalizzando l’esperienza per gli ospiti.
6. Atutt’antipasto, Casciana Terme (PI), l’intrattenimento è la sorpresa
“Tante piccole portate, tutte grandi sorprese” recita il motto del ristorante La Carabaccia – A tutt’Antipasto. Un luogo in cui vengono proposti percorsi di degustazione polisensoriali di soli antipasti, fino a sazietà del cliente, con ricette a sorpresa cambiate ogni giorno dallo chef e contenenti ciascuna un “effetto wow”. Il format è nato per stravolgere completamente l’esperienza di ristorazione canonica e il menu tradizionale suddiviso in antipasti, primi, secondi e dolci. A questi ultimi, tuttavia, è dedicato un vero e proprio spazio di degustazione per valorizzare il momento del dessert.
7. K – Kaiseki, Castellanza (VA), l’intrattenimento è la varietà
Il Kaiseki è un pasto tradizionale giapponese composto da tante piccole portate, caratterizzate dalla perfezione della preparazione e dall’eleganza della presentazione, che assieme formano una degustazione da consumare con mani, bacchette e posate, spaziando dal crudo al cotto, dalla carne al pesce e dal caldo al freddo. Il pasto, come da tradizione, è accompagnato da sakè servito a varie temperature per esaltare il sapore dei piatti. Il saké freddo, ad esempio, è molto aromatico e fruttato e si abbina perfettamente alle crudità come sashimi e carpacci, mentre quello caldo ha un gusto intenso e si sposa con cibi più elaborati e saporiti. Esistono anche sakè da aperitivo, da meditazione e digestivi per il dopo cena. Il design del locale è curato nei minimi particolari e si sviluppa tutto intorno alla cucina centrale a vista dove maestri della cucina giapponese preparano le pietanze.
8. SlowSud, Milano, l’intrattenimento è ospitalità
C’è profumo di salsa fresca e di caciara tipica meridionale, quando si entra a SlowSud, il ristorante “terrone” aperto a Milano da cinque ragazzi emigrati da Sicilia e Puglia. In pieno centro città hanno voluto ricostruire un angolo di casa nei sapori e nei colori, nella freschezza e nella spensieratezza, ma soprattutto nell’accoglienza del cliente e nell’atmosfera conviviale che si vive ai tavoli. La cucina omaggia tutto il Sud e racconta, attraverso le “Gustorie” appese ai muri o decantate dallo staff, tradizioni e aneddoti legati a singoli prodotti e piatti della tradizione mediterranea.
Il 2018 è stato l’anno dei record per la ristorazione Italiana: consumi nei ristoranti ai massimi storici con 85 miliardi spesi nel 2018, le attività registrate presso le Camere di Commercio sono state 392.134, di cui 337.172 attive, ma il saldo tra quelle avviate nel 2018 (13.629) e quelle cessate (26.073) è di -12.444, il più corposo di sempre. E’ stato anche l’anno che ha confermato la crescita dei ristoranti etnici, del food delivery e dell’intrattenimento. Sono alcuni dei fenomeni fotografati dal “Rapporto RistoratoreTop 2019”, presentato a Rimini a 400 imprenditori del settore. Il rapporto racconta lo status socio-economico, le abitudini di consumo, gli impatti della tecnologia e le nuove tendenze nel mondo della ristorazione nel 2018, elaborando dati provenienti da diverse fonti.
Secondo il Rapporto, con una middle class che sta lentamente sparendo e un potere d’acquisto medio in forte calo nel mondo occidentale, è plausibile stimare che i consumi di massa si andranno a concentrare nella fascia dei ristoranti economici. Tale categoria è suddivisa in locali accessibili non “cool”, ovvero percepiti negativamente come nel caso degli all you can eat, e in locali accessibili “cool”, rivolti sempre ad ampi target, ma percepiti positivamente. L’accessibile cool è l’anello di congiunzione tra il ristorante classico e il fast food, con un’offerta gastronomica veloce e un servizio informale. Un luogo che, grazie all’ambiente curato e prodotti di qualità percepita come alta, gode di buona reputazione. In termini economici è un modo per tenere sotto controllo i costi di materie prime e personale, ovvero le voci più impattanti per le attività ristorative, pur mantenendo buone marginalità.